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L'Italia e la Francia sono stati i paesi in cui maggiore fu la diffusione del modernismo: il tentativo di "riforma della Chiesa all'interno della Chiesa" che vide impegnati Loisy e Tyrrel, Blondel e Buonaiuti, Fogazzaro e gli scrittori del "Rinnovamento". Per la Chiesa "la sintesi di tutte le eresie", per altri la ricerca di espressioni nuove di vita religiosa, che prefigurava in diversi casi un superamento del cattolicesimo storico, costruito in quasi duemila anni di storia; in certi casi un superamento della religione stessa come esperienza per così dire "verticale", trascendente. In Italia lo scontro fu asprissimo: la Chiesa, i papi, il Sant'Offizio da una parte, e qualche migliaio di sacerdoti e di laici dall'altra. Guido Verucci studia l'atteggiamento della Santa Sede di fronte al modernismo: l'impossibilità della Chiesa di operare una vera riforma, l'opera di lunga repressione. Di grande importanza per gli studi è stata la possibilità di consultare documenti resi disponibili dalla recente apertura degli archivi della Congregazione per la dottrina della fede (l'antica Congregazione del Sant'Offizio).